Città del Vaticano, 11:12 PM
Il Giovane si scopriva scrutare l’Anziano con una sorta di morbosa curiosità. Non aveva mai conosciuto un Principe prima di allora e non riusciva a farne a meno. Sperò che il suo interlocutore non se avvedesse.
La voce era profonda ed intensa. Melliflua, ma dal tono autoritario.
Il tono di chi conosce la potenza delle sue parole.
“Il Santo Padre è adirato”, disse.
“Comprendo, Eminenza” fu la risposta del Giovane “ma il Consiglio non ha ritenuto di avere scelta in proposito”.
Le sopracciglia dell’Anziano si fecero ancora più arcuate “Il Consiglio? E da quando il Consiglio ritiene di poter avere l’ultima parola su scelte come questa? Si rende conto di che rischio ha corso l’intera Comunità?”, disse.
“Ne sono consapevole” fu tutto quel che il Giovane riuscì a rispondere.
Il silenzio tornò per un attimo a regnare nel Chiostro.
L’ira dell’Anziano doveva esser immensa - si avvide il Giovane - e solo la sua cortesia diplomatica doveva averle sinora impedito di eruttare come un vulcano. Non tollerava che il Santo Padre - e tanto meno Lui - fossero stati scavalcati.
“Occorre intervenire immediatamente e porre rimedio alla vanità di quegli sciocchi” disse infine l’Anziano.
Il Giovane non comprese.
I Reietti erano stati massacrati tutti.
Persino la loro Strega non era riuscita a fuggire per più di qualche notte.
La furia del Consiglio era stata metodica.
Ed inarrestabile.
“Mi perdoni, Eminenza, ma non riesco proprio ad immaginare come..”
“Dobbiamo preservare quel Sangue Maledetto. Esso potrebbe esserci molto utile a breve, nel fronteggiare quello che verrà” rispose l’Anziano.
Il Giovane continuava a non capire.
Quando l’Anziano si accorse dell’espressione incredula del suo interlocutore, prevenendo ognuna delle cento domande che di certo gli affollavano la mente, disse “Ce n’è ancora uno”.
Un altro Mezzosangue?
Un Reietto era sfuggito al massacro?
Non era possibile!
“Ma il Consiglio aveva mappato la genia di ognuno di loro prima di agire. Loro sapevano per certo che si trovavano tutti nel Tempio quella notte…” esclamò con foga “... Eminenza” concluse.
“Fu
“Ma, dunque, cosa volete che io faccia, Eminenza? Come posso servirvi?” disse lui.
L’Anziano lo osservò per un istante.
Il suo sguardo era penetrante come mille aghi di pino.
Il Giovane percepì della diffidenza.
L’Anziano, del terrore.
“Occorre far presto. Alle mie informazioni ha accesso anche
Il Giovane si inchinò rispettoso e senza proferir altra parola si allontanò rapidamente verso i suoi alloggi.
Rimasto solo, l’Anziano prese ad osservare la volta stellata.
Era nervoso.
Per la prima volta dall’inizio della sua esistenza, lo era davvero.
Bisognava muoversi rapidamente.
L’ombra della Tempesta era imminente e minacciosa.
Quei pazzi non sapevano cosa avessero contribuito a creare.
Dopo più di seicento anni,
ancora una volta,
pregò.
Lone Wolf
4 commenti:
Ed ecco la seconda parte... la storia si fa sempre più avvincente ;) Poi complimenti per la frase di chiusura... Dopo più di seicento anni, ancora una volta, prego... notevole ;)
Complimenti...mi piace il tuo stile!
E chiusura ad effetto..
numero uno....
Grazie davvero. A tutti voi.
^_^
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