Ieri un'altra persona che, a suo modo, era riuscita a fare la differenza, è stata spezzata.
Non mi scandalizzo.
Nè mi straccio le vesti.
Immaginavo sarebbe finita così.
Sin da quando era stata accolta, al suo ritorno, da un attentato che aveva distrutto la vita di decine di persone.
Immaginavo che non le avrebbero permesso di fare davvero la differenza, questa volta.
Il circo mediatico ha subito cominciato il suo corso.
Non ho avuto modo di visionare i palinsesti, ma immagino che Mentana e Vespa abbiano in mente un intero ciclo di puntate sulla storia di un Paese che i tre quarti di noi manco sanno ritrovare sulla cartina.
Chissà che non riescano a cacciar fuori anche un bel plastico del luogo dell'attentato.
Con qualche psicologo pronto ad indugiare sulla mentalità del kamikaze.
Parola peraltro poco consona, visto che i Venti Divini giapponesi avevano tutt'altra storia e tutt'altre finalità rispetto a questi ragazzini/e imbottiti di tritolo e quant'altro. Ma questa è un'altra storia. Una storia di banale disperazione. Una storia di annullamento di sè.
Certo è strano...
Che si ricordi non si era mai visto (tranne forse negli attentati alle ambasciate americane in Africa) un "kamikaze" che prima spara uccidendo il bersaglio e POI si fa saltare in aria, disintegrando qualche altra decina di persone. Un modus operandi difficile da comprendere, anche nell'insanità del gesto.
Subito CNN e BBC fanno saltar fuori dal cilindro il vice di Bin Laden.
E' ancora terrorismo islamico.
Senza dubbio.
Trovo però bizzarro che pochi ancora si chiedano con intelligenza come mai il mondo, da più di 6 anni è ridotto ad un ammasso di macerie fumanti.
Le teorie complottistiche sull'11 settembre non mi interessano.
Quello che è stato è stato.
Quello che si è fatto dopo, ormai si è fatto.
Ma dacché questa storia sta rendendo tutta l'Eurasia un continente a rischio (e grosso, come testimoniano Londra, Madrid, Kabul, Baghdad, Mosca ed adesso anche il Pakistan), direi che forse sarebbe il caso di porci una domanda. Una sola domanda, tanto per non complicare troppo le cose. "Cui prodest?" dicevano nella bergamasca. "A chi serve"?.. A chi giova, tutto questo.
Non darò ovviamente la risposta, ché sarebbe solo la MIA risposta. Come tale ininfluente.
Dirò solo che la persona uccisa aveva inviato una mail al suo più stretto collaboratore pochi giorni prima dell'attentato. Come Cesare, sentiva il male covare alle sue spalle, ma senza riuscire a dargli un volto che non fosse quello del suo diretto antagonista politico. Colui che l'aveva illusa, permettendole di tornare nel suo paese colla promessa dell'incolumità personale.
Bene, in quella mail diceva una cosa molto semplice: "Se dovessi perire di morte violenta, cercate le colpe nel Generale".
Ma chi è il Generale? Nessuno. Un militare. Un semplice soldato, che ha ottenuto e mantenuto il potere con un numero record di colpi di Stato (anche contro sè stesso, dicono), tutti avallati dall'alleato Americano. Alleato che aveva bisogno di uno schiavo fedele in quell'area. Contro l'India (nemico giurato del Pakistan), contro la Cina (nemico giurato degli States), ma soprattutto contro "Cindia" (ormai prossimo nemico giurato dell'Occidente intero). Tenete presente che ho parlato di 4 Stati che sono TUTTE potenze nucleari. Singolare che gli States abbiano invaso l'Iraq sostenendo che vi erano armi devastanti (giammai quanto quelle nucleari) e che si trattava di una dittatura, quando il loro principale alleato nell'area estremorientale coincide esattamente con questa descrizione.
Bin Laden? Il suo vice dal nome impronunziabile? Tutto è possibile. Ma se la giustificazione dell'attentato era che ritenevano quella donna una schiava del Demone americano, come possono non essersi resi conto di quanto tutto il mondo sapeva? Che il vero servo era il suo antagonista.
Forse volevano ucciderli entrambi. E' possibile. Ed hanno cominciato dalla più "debole". Ma ci crederò solo quando vedrò la testa del Generale.
Ho visto ed analizzato tante guerre. Tante battaglie. Da Teutoburgo alle Crociate. Dalla guerra dei trent'anni ai due conflitti mondiali.
Non mi faccio illusioni.
La guerra, è il più grande affare di uno stato.
Un affare da centinaia di milioni di Dollari l'anno.
Non è (solo?) questione di 11 settembre.
Non è (solo?) questione di terrorismo.
Il mondo sta bruciando.
Ed uno come me, non può che esserne contento, alla fin fine.
Ma prima che bruci troppo, bisognerà cominciare a porsi quella domanda.
Non credo troppo alla democrazia.
Ma ho sempre apprezzato chi si è seriamente battuto per essa.
Come per qualsiasi altro valore.
Cominciare a porsi delle domande.
Cominciare a prescindere dalle verità confezionate in TV.
Non lasciare che se pure è stata spezzata una vita,
Vengano spezzati anche gli ideali per cui è stata sacrificata.
Detto da uno, che non ne ha.
Onore ad una vera persona.
Non mi scandalizzo.
Nè mi straccio le vesti.
Immaginavo sarebbe finita così.
Sin da quando era stata accolta, al suo ritorno, da un attentato che aveva distrutto la vita di decine di persone.
Immaginavo che non le avrebbero permesso di fare davvero la differenza, questa volta.
Il circo mediatico ha subito cominciato il suo corso.
Non ho avuto modo di visionare i palinsesti, ma immagino che Mentana e Vespa abbiano in mente un intero ciclo di puntate sulla storia di un Paese che i tre quarti di noi manco sanno ritrovare sulla cartina.
Chissà che non riescano a cacciar fuori anche un bel plastico del luogo dell'attentato.
Con qualche psicologo pronto ad indugiare sulla mentalità del kamikaze.
Parola peraltro poco consona, visto che i Venti Divini giapponesi avevano tutt'altra storia e tutt'altre finalità rispetto a questi ragazzini/e imbottiti di tritolo e quant'altro. Ma questa è un'altra storia. Una storia di banale disperazione. Una storia di annullamento di sè.
Certo è strano...
Che si ricordi non si era mai visto (tranne forse negli attentati alle ambasciate americane in Africa) un "kamikaze" che prima spara uccidendo il bersaglio e POI si fa saltare in aria, disintegrando qualche altra decina di persone. Un modus operandi difficile da comprendere, anche nell'insanità del gesto.
Subito CNN e BBC fanno saltar fuori dal cilindro il vice di Bin Laden.
E' ancora terrorismo islamico.
Senza dubbio.
Trovo però bizzarro che pochi ancora si chiedano con intelligenza come mai il mondo, da più di 6 anni è ridotto ad un ammasso di macerie fumanti.
Le teorie complottistiche sull'11 settembre non mi interessano.
Quello che è stato è stato.
Quello che si è fatto dopo, ormai si è fatto.
Ma dacché questa storia sta rendendo tutta l'Eurasia un continente a rischio (e grosso, come testimoniano Londra, Madrid, Kabul, Baghdad, Mosca ed adesso anche il Pakistan), direi che forse sarebbe il caso di porci una domanda. Una sola domanda, tanto per non complicare troppo le cose. "Cui prodest?" dicevano nella bergamasca. "A chi serve"?.. A chi giova, tutto questo.
Non darò ovviamente la risposta, ché sarebbe solo la MIA risposta. Come tale ininfluente.
Dirò solo che la persona uccisa aveva inviato una mail al suo più stretto collaboratore pochi giorni prima dell'attentato. Come Cesare, sentiva il male covare alle sue spalle, ma senza riuscire a dargli un volto che non fosse quello del suo diretto antagonista politico. Colui che l'aveva illusa, permettendole di tornare nel suo paese colla promessa dell'incolumità personale.
Bene, in quella mail diceva una cosa molto semplice: "Se dovessi perire di morte violenta, cercate le colpe nel Generale".
Ma chi è il Generale? Nessuno. Un militare. Un semplice soldato, che ha ottenuto e mantenuto il potere con un numero record di colpi di Stato (anche contro sè stesso, dicono), tutti avallati dall'alleato Americano. Alleato che aveva bisogno di uno schiavo fedele in quell'area. Contro l'India (nemico giurato del Pakistan), contro la Cina (nemico giurato degli States), ma soprattutto contro "Cindia" (ormai prossimo nemico giurato dell'Occidente intero). Tenete presente che ho parlato di 4 Stati che sono TUTTE potenze nucleari. Singolare che gli States abbiano invaso l'Iraq sostenendo che vi erano armi devastanti (giammai quanto quelle nucleari) e che si trattava di una dittatura, quando il loro principale alleato nell'area estremorientale coincide esattamente con questa descrizione.
Bin Laden? Il suo vice dal nome impronunziabile? Tutto è possibile. Ma se la giustificazione dell'attentato era che ritenevano quella donna una schiava del Demone americano, come possono non essersi resi conto di quanto tutto il mondo sapeva? Che il vero servo era il suo antagonista.
Forse volevano ucciderli entrambi. E' possibile. Ed hanno cominciato dalla più "debole". Ma ci crederò solo quando vedrò la testa del Generale.
Ho visto ed analizzato tante guerre. Tante battaglie. Da Teutoburgo alle Crociate. Dalla guerra dei trent'anni ai due conflitti mondiali.
Non mi faccio illusioni.
La guerra, è il più grande affare di uno stato.
Un affare da centinaia di milioni di Dollari l'anno.
Non è (solo?) questione di 11 settembre.
Non è (solo?) questione di terrorismo.
Il mondo sta bruciando.
Ed uno come me, non può che esserne contento, alla fin fine.
Ma prima che bruci troppo, bisognerà cominciare a porsi quella domanda.
Non credo troppo alla democrazia.
Ma ho sempre apprezzato chi si è seriamente battuto per essa.
Come per qualsiasi altro valore.
Cominciare a porsi delle domande.
Cominciare a prescindere dalle verità confezionate in TV.
Non lasciare che se pure è stata spezzata una vita,
Vengano spezzati anche gli ideali per cui è stata sacrificata.
Detto da uno, che non ne ha.
Onore ad una vera persona.
Lone Wolf
16 commenti:
Ecco spiegato il significato della ricerca di quiete..
C'è rabbia in queste righe..tristezza , amarezza e purtroppo rassegnazione. Ci stiamo rassegnando, infatti, che ciò che è accaduto ieri sia.. "normale".
Chu bruci pure presto tutto questo..ma che siano fiamme catartiche.
Ps. Mp3 d'accompagnamento davvero in tema..
Ho dimenticato di loggarmi.. ero io :P
...il problema è che neanche parlandone si risolverà qualcosa.
Non tutti credono negli ideali..nei governi ..
Il potere devasta il cervello di chi, soprattutto, ne viene in possesso...e gli ideali vanno a farsi fott..benedire.
Ce ne saranno tante altre di vittime come Bhutto..tanti altri kamicaze..e tante altre guerre (oltre a quelle che abbiamo studiato dai libri di scuola).
Bel post Wolf e purtroppo schifosamente veritiero.
Wolf siamo tante marionette e non possiamo fare altro che pensare, quando ci riusciamo.
E' vero in tv (e non solo) manovrano l' informazione.
Alla fine del post tu lasci uno spiraglio di speranza, secondo me, però, non ci credi nemmeno tu...
@ Nuvola: l'avevo intuito già dal PS.
Ad ogni modo, la questione è più semplice di quanto non sembri. Il tuo commento, come gli altri, denota consapevolezza. Chiarezza di visione. Ed è confortante per chi ha scritto un post come questo. Solo che per quanti voi siate.. sarete sempre troppo pochi. I più non pensano. Nè ragionano. Io me ne frego. Anzi. Questo rende le persone più malleabili per i MIEI di fini. Ma a volte, persino io arrivo a pormi qualche dubbio su quello che accadrebbe se un sistema marcio come questo arrivasse al collasso.
@ Margy: vero. Difatti non è la parola, ma il pensiero quello che conta sul serio. La consapevolezza di qualcuno che cerca disperatamente di prenderti in giro per i propri interessi e perché tu non faccia casino di fronte a queste porcate è il primo passo verso un nuovo ordine. Quale possa esser il secondo, non spetta certo a me dirlo. Ciascuno di voi, io credo, sarà in grado di saperlo per sè. Ed agire di conseguenza.
E ci sono tante, tante cose che non si studiano a scuola, purtroppo (o per fortuna?).
@ Inenarrabile: no. Difatti non ci credo. E neppure mi interessa. Stimavo quella donna. Mi è spiaciuto per quel che le è accaduto. Ma niente di più. Solo resto ancora basito da come miliardi di persone (centinaia solo quelle intorno a me) siano ancora così ben disposte nei confronti di una plateale presa per il culo.
Ricorda un po' (in grande) la storia della flessibilità del mercato del lavoro...I ragazzi la intendevano colla possibilità di cambiare settore frequentemente. Chi l'ha ideata, solo colla diminuzione del grado di flessione necessario a metterglielo in quel posto... ma questa è decisamente un'altra storia.
Lone Wolf Infatti credo che tu, come me, stia assumendo anche un atteggiamento cinico dinnanzi a queste cose. Il che è senza dubbio meglio dello stucco di ipocrisia ;)
Anche perchè io uso già il fard, in effetti.
Meno seriamente, aggiungerei che il cinismo è l'unica vera virtù dei nostri tempi. Paradossalmente, il cinico (un tempo disprezzato) oggi viene spesso visto meglio dell'idealista, che puzza di falsità ed opportunismo lontano chilometri.
Siamo veramente messi male.
Il mondo è una polveriera,e ciascuno di noi, nel suo piccolo, se ne frega, sostanzialmente, delle questioni molto importanti. E' stata uccisa la Bhutto? Peccato, e finisce lì.
Quanto a Vespa e Mentana, non credo ne faranno un tormentone. E' solo un attentato politico, mica una strage familiare.
Ciao Wolf.
concordo con Dyo sul fatto che la morte della Bhutto non scatenerà un tormentone. Anche perchè, come dice nuvola, tutto questo declino inarrestabile e vergognoso, ormai, è etichettato come "normalità". Questo spiega perchè non si spalancano più gli occhi di fronte alle notizie di attentato, ma si rimane schoccati dalla nuova coppia Sarcozy - Bruni. Non ho davvero parole.
@ Dyo: credo che la questione resterà sulla bocca (certo non di tutti, ma) di qualcuno per qualche giorno.
Poi la vita va avanti... ed il Pakistan è così lontano.. che noia.
Peccato non aver colto che la questione toccherà anche questo paese. Come lo hanno toccato tutte quelle avvenute negli ultimi 6 anni.
Comunque ammetto che un po', nel plastico di Rawalpindi, ci speravo.
@ Maria Rita: benvenuta in Tana. Concordo, ovviamente. Anche se ammetto che lo shock della liason del Piccolo Francese con la Bruni ha tormentato più d'una delle mie ultime notti.. ;)
Temo di essermi abituata già da tempo a morti ingiustificate. Ricordo come ieri la notizia dell'attentato a Rabin, quella di Falcone, quella di...quella di...e tutte le morti a cui non diamo nomi? Nessuna è riuscita a sconvolgere la coscienza mondiale. Dopo l'attonimento tutto ricomincia a scorrere. E chi doveva beneficiarne ne beneficia. Amen.
Il commento di alzata di pugno mi trova molto d'accordo...il dio danaro impera...è l'unicoche comanda...altro che guerre di religione...
Il tuo non avere valori è un grandissimo valore. Perchè se i valori sono quelli che ci propinano tra un Porta a Porta e un Matrix, tra una velina e un'isola dei famosi, allora W LA PERDITA DEI VALORI.
Buon 2008 lupaccio.
Un bacio
@ Alzata con pugno: Non posso far altro che ribadire quanto sopra detto. Con una precisazione: un conto è la (legittima) esigenza che ciascuno continui la propria vita anche in presenza di circostanze così gravi per l'intero pianeta (contro cui non mi schiero anche perché avrebbe poco senso, soprattutto fatto da me). Altro è essere condiscendenti nei confronti di quanto ci viene raccontato. Per comodità o pigrizia intellettuale. Perché a quel punto potrai scegliere solo tra la decerebrazione... e la complicità.
@ Bruja: Benvenuta, Strega. Le guerre di religione? Comincia ad emergere (nell'ultimo decennio) una corrente di pensiero che ne nega l'esistenza. Affermandone - come io credo - la mera funzione "allodolistica". Credo di essermi spiegato.
@ Spippy: tu dici? Questo è proprio quanto dicevo sopra. I miscredenti e gli scettici erano posti ai margini della società, nei bei tempi che furono. Ora siamo messi così male, che il mio non aver nulla da dire su niente, rischia sul serio di diventare un valore.
E così va anche in fumo il mio originario proposito di creare il primo sito SOCIALMENTE DANNOSO del web. Manco questo me fanno fà..
Ricambio davvero di cuore gli auguri.
Passerò presto da te.
Certo che se ne parlerà, ma il plastico scordiamocelo.
Un vero peccato.
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