Prologue

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"Nemo me impune lacessit" E.A.Poe, The Cask of Amontillado

Benvenuti nella tana del Lupo: la Wolfschanze. Un luogo perso nella memoria stessa del tempo. Non abbiate timore. Esso non vorrà convincervi di nulla né nulla mostrarvi più di quanto già non conosciate. Solo, fornire a tutti i viandanti nuove lenti per osservare ciò che circonda ognuno di noi. Sia esso spaventoso, osceno, ironico o divertente, il Lupo non è che un Narratore. Storie di paura, orrori e sciocchezze. Metafore dei nostri patemi quotidiani.. O forse no...? Come che sia, entrate, giovani prede...il Lupo è qui ad attendere ciascuno di voi.

Lone Wolf

Lettori fissi

Ladies & Gentleman's: Your Soundtrack

venerdì 31 ottobre 2008

Truth



"Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
Era tutto molto bello, su quella scaletta... e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c'era problema.
Non è quello che vidi che mi fermò, Max
È quello che non vidi.
Puoi capirlo? Quello che non vidi... In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.
C'era tutto.
Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere.
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.
Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo, come fate voi laggiù a sceglierne una.
A scegliere una donna.
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.
Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, e quanto ce n'è.
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io ci sono nato su questa nave. E vedi, anche qui il mondo passava, ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato a vivere in questo modo.
La terra... è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.
Non scenderò dalla nave.
Al massimo, posso scendere dalla mia vita."

Danny Boodman T.D. Lemon Novecento


Se non sai cos'è... allora è Jazz.

wolf.jpg Lone Wolf

"The world of Men will fall"

6 commenti:

Bruja ha detto...

...non credo che si possa aggiungere altro...perfect, I think...
:-)

DRESSEL ha detto...

stessa conclusione di guccini e della sua bambina portoghese: "la vera ambiguità è la vita che viviamo, il qualcosa che chiamiamo esser uomini. e poi quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro cioè vivere"
PS: e non sparire più!!!

Baol ha detto...

Ed allora suonalo quel jazz! E magari chiamami che facciamo una jam session!


Guarda che hai una birra da offrirmi ;)

intrigantipassioni ha detto...

Bentornato, Lupo..... :-)

digito ergo sum ha detto...

stigrancazzi, ritorno col botto, eh?

applauso e stending ovulescion

GraficWorld ha detto...

Navigando tra le infinite vie del web eccomi approdare qui..ave blogger!!