Prologue

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"Nemo me impune lacessit" E.A.Poe, The Cask of Amontillado

Benvenuti nella tana del Lupo: la Wolfschanze. Un luogo perso nella memoria stessa del tempo. Non abbiate timore. Esso non vorrà convincervi di nulla né nulla mostrarvi più di quanto già non conosciate. Solo, fornire a tutti i viandanti nuove lenti per osservare ciò che circonda ognuno di noi. Sia esso spaventoso, osceno, ironico o divertente, il Lupo non è che un Narratore. Storie di paura, orrori e sciocchezze. Metafore dei nostri patemi quotidiani.. O forse no...? Come che sia, entrate, giovani prede...il Lupo è qui ad attendere ciascuno di voi.

Lone Wolf

Lettori fissi

Ladies & Gentleman's: Your Soundtrack

sabato 29 settembre 2007

AAAAAAAAAAAAAARGH!!!

Bene.
Ottima giornata.
Non so (per quanto lo speri) se questo racconto possa valere o meno nel conto dei MEME che mi sono stati affibbiati, ma... tant'è!
Stamane mi sono svegliato di buon ora (
that's incredible!!) e dopo colazione, prima di buttarmi in ufficio, ho pensato bene che fosse cosa buona e giusta rinnovare almeno un pochino l'aspetto del mio sito.
In fondo perché no? On line avevo trovato un sacco di templates gustosi, molti dei quali decisamente più "a tema" dell'attuale.
Così mi dico: "Bon! Ne hai trovati un paio fighi, hai un'ora di tempo... Melio cambiare, no?" (come la nota pubblicità).
Sì.
Peccato che il primo fosse molto carino a vedersi, ma per adattarsi alle esigenze di spazio di questo sito necessitava di tali e tante modifiche Html che ci avrei impiegato MESI anche solo per capire come e dove intervenire. Soprattutto considerando che io e l'inglese informatico ci stiamo reciprocamente simpatici come un micino attaccato ai tuoi maroni per non cadere in un vulcano (mmmmh...! Che vividezza d'immagine..).
Poco male.
C'è sempre l'altro.
Che in fondo è anche più fico.
Copincollo il codice.
Sono molto sereno.
"Error".
Cazzo.
Sono meno sereno.
Il maledettissimo template NON è compatibile colla versione BETA di 'sta piattaforma blogger.
Non so che voglia dire.
Ma mi sembra una brutta cosa.
UFFA!
Amarezza.
Sconforto.
Ero partito carico COME UN BASTARDO!!
Vabbuò...
Andiamo a lavorare/studiare.
Ops!
Che ciuccio!
Devo chiudere il collegamento.
Mannò...
Fammi prima vedere il sito,
Almeno mi sento un paio di canzoni mentre mi vesto..
.....................

.... Sito?

Dove sei?

..................

Non ci sei.

..................

Aspè..

Lo chiedo con maggior gentilezza.

(Sarà informatico, ma è sempre inglese..).

Sito?

Dove CAZZO sei??!

..........................
(inquietudine)

Ho sovrascritto il vecchio template con quello nuovo.

................................
(sospetto)

Non mi sembra grave.

..................................
(illusione)

Ci sarà la copia di backup.

......................
(patetica, illusione)

Non l'hai salvata.

........................
(realismo)

Hai perso tutto.

.................... (
devastante certezza)

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRGH!!!!




wolf.jpg Lone Wolf



PS: per tutti gli interessati, posto anche un video da cui risulta con esasperante chiarezza quella che è stata la mia reazione dopo la scoperta. Lo slavo che se ne và rappresenta all'evidenza il mio inglese informatico...



martedì 25 settembre 2007

E mi vien da pensare...


Ascolto Ben Harper.

Una canzone allegra.

Meno male.

E mi vien da pensare...

E' stata una giornata veramente devastante.

La stanchezza piega il Lupo molto più velocemente durante il giorno.

Ma che ci si può fare?

La società è dei diurni, ormai.

Si lavora di giorno.

Si studia di giorno.

Si vive di giorno.

E ci si perde la notte.

Peccato.

Ma tant'è.

E mi vien ancora da pensare...

Vorrei esser riuscito a fare il mio dovere sino in fondo, oggi.

Ma non è andata così.

Nonostante tutto l'impegno profuso.

Non ce l'ho fatta.

... Che amarezza.

E mi vien sempre più da pensare...

Forse la notte sarà fruttuosa.

Forse domani andrà meglio.

Msn si illumina.

E' Prescia.

"
Una dedica".

E' un video.

Ma mica uno qualsiasi.

(Non mi aspettavo di meno, GROSSSSSA PRESCIA).


Uno tra i massimi dei massimi.

Leggenda.

E di colpo,

Come per magia,

La serata assume una piega tutta diversa.

Migliore.

Quasi sorrido.

Ma....

(Perchè C'E' un ma!!)

mi vien comunque.. ancora... e sempre.. da pensare
..





BDP!! MA COME ***ZZO TI E' VENUTO IN MENTE DI NOMINARMI PER UN ****TTUTISSIMO MEME??!!


PS: Eccovi il video. Godetevelo. E lasciatemi solo, nella mia amarezza, a pensare a cosa diavolo mai si potrà scrivere in un ... "meme" (non so cosa voglia dire e neppure lo voglio sapere, per cui NON DITEMELO!!).

............................. lasciamo perdere.

'Notte cuccioli.





wolf.jpg Lone Wolf


giovedì 20 settembre 2007

La furia dentro (Parte III)

Malattia.

Febbre.

Dolore.

Non riesco.

Concentra

La mente.

Chiamare qualcuno.

Non lo faccio mai.

Devo.

Scorro la rubrica.

Abbozzo un sorriso,

Numeri mai usati.

Amicizie incompiute.

Nemici da ricordare.

Donne.

Relazioni sperate.

Immagini di quello che avrebbe potuto.

Certezze di ciò che è stato.

Il coraggio che è mancato,

Allegria,

Di una chiamata mai avvenuta.

Voci.

Che non sentirò mai.

Dolcezza.

E risate.

Risate.

Pensieri inutili.

Pensieri per non pensare.

Non riesco a concentrare la mente.

Sta montando dentro me.

E fa male.

Sono le tempie.

Stanno esplodendo.

Il cuore batte.

Troppo.

Qualcuno la smetta di cercare di strapparmelo.

Credetemi.

Solo io lo so.

Voi non volete sapere cosa si nasconde là dentro.

Non scavate.

Non schiacciate.

Chiedete.

La porta sarà aperta.

Ma non illudetevi.

Perchè sarà chiusa quando cercherete di fuggire.

E non vi piacerà.

Brividi.

È qui.

Il Lupo.

È follia.

Una gentile signora.

Un sorriso materno,

Che ti squarcia l’animo.

La guardi negli occhi,

Ti sta dilaniando.

Continua a sorriderti.

E mentre perdi te stesso.

Non puoi fare altro,

Che sorriderle di rimando.





wolf.jpg Lone Wolf

sabato 15 settembre 2007

Come promesso....





HUAHUAHUAHUAHUAUHUAHUA!!!

Ma siccome non voglio pubblicare un post a semplice integrazione del precedente, eccovi anche un ulteriore assaggio delle avventure di spider-porc e soprattutto, la sua evoluzione nel gustosissimo finale del trailer...

RI-HUAHUAHUAHUHAUHUAUHUAHAUHUAHA!!!







wolf.jpg Lone Wolf

VOTA G.B.! VOTA GIOVANNI BIVONA!!





Facendo mia la campagna elettorale lanciata da Prescia sottopongo all'attenzione dei lettori un video di assoluto livello. La performance di un uomo che - se ascoltato adeguatamente - sarà in grado di mutare il corso della vostra vita siccome ha fatto colla mia...
Non sottovalutatelo.
Non temetelo.
Non amatelo.
Solo votatelo!!
Perchè Lui è il Maestro di Vita.
Il Guru.
L'Ayatollah.
Lui è GIOVANNI BIVONA.
E come Corona,
Non perdona.





wolf.jpg Lone Wolf

martedì 11 settembre 2007

Legione (Parte IV)

La serata era andata di lusso.

Il ristorante non era stato affatto male.

Cucina non da poco.

Prezzo onesto.

Vino di livello.

Era davvero soddisfatto.

Passeggiava con lei lungo il Corso.

La macchina non era molto distante.

Si sentiva un po’strano.

Non sapeva se appesantito per la cena luculliana.

O a due metri da terra per quella mano che stringeva la sua.

La leggerezza stupida di quel pensiero, gli conferiva un’involontaria espressione

da ebete.

Ma chissà quanto involontaria, si schernì.

La guardò.

Era davvero incantevole.

Occhi da pantera.

Gambe da gazzella.

Dio doveva esser in gran forma quando l’aveva creata, pensò.

Lei se ne accorse, rimandandogli il sorriso, quasi avesse compreso ogni singolo

frammento dei suoi pensieri.

Che ne fosse innamorato?

Sarebbe stata la prima volta da molto, molto tempo.

Decise di non pensarci.

Goditi il momento, si disse.

Forse, arrivati alla macchina,

Potrebbe anche concederti un assaggio delle sue labbra.

Labbra di miele,

Di cui sentiva di non poter già più fare a meno.

Provò un convulso insieme di emozioni.

E si stupì di esserne ancora capace.

Negli ultimi anni le donne, come gli uomini del resto,

Avevano avuto tutt’altra utilità.

Chissà.

Forse c’erano ancora molte cose che gli sfuggivano di sé stesso.

In fondo tutto poteva essere.

Meno male che aveva deciso di non pensare, si disse.

Giunsero alla macchina.

Ma perché aveva parcheggiato in quel posto deserto?

Il suo macinino non era certo all’altezza dell’occasione.

Ma ci era affezionato.

E aveva deciso di non cambiarlo sino a che non lo avesse abbandonato.

Lei, del resto, non pareva farci troppo caso.

Se non nell’esser divertita dal suo attaccamento per quel “coso su quattro ruote”.

Così lo chiamava.

Lui si era impacciato nell’aprire la portiera.

Come al solito.

Lei rise.

Di una risata dolce.

Lui non poté fare a meno di notarne la musicalità.

Tu non stai bene, si disse.

Cominci a pensare come un libro rosa di terza categoria.

Mmmmh.. quello pareva un pensiero interessante…

Ne avrebbe potuto scherzare con sua madre.

Certo, quando fosse finalmente riuscito a vederla!

Erano settimane che non si faceva sentire ormai.

Chissà dov’era finita.

Certo persa in qualche parte del mondo.

Beh.. Si sarebbe fatta sentire.

Come sempre.

Inattesa..

Ora lui aveva altro cui pensare.

Si voltò verso di lei, aprendole lo sportello.

Fu a quel punto che udì la voce.

Era sibilante, fastidiosa.

Lei si spaventò. E gli si buttò tra le braccia.

Non riuscivano a capire da dove provenisse.

Una lingua incomprensibile.

Intensa non più di un refolo di vento.

Poteva esser un’allucinazione.

Ma potevano averla tutti e due contemporaneamente?

Silenzio.

Era svanita così come era arrivata alle loro orecchie.

Era stato davvero tutto una traveggola?

Quell’odore.

D’improvviso l’aria ne fu pregna.

Dove lo aveva già sentito?

Non riusciva a far mente locale.

I suoi sensi cominciarono a funzionare a mille.

Percepiva un pericolo prima occulto.

Ma qualcosa dentro di lui,

Comprese che era stato con loro tutta la serata.

Sotto casa di lei,

Dietro la loro macchina durante il tragitto.

Alle finestre del ristorante.

Lì. Adesso.

Non riusciva a ricordare…

Gli erano addosso.

Ombre.

Anime nere.

Molte.

Troppe.

Intorno.

Sentiva qualcosa camminare sul ciglio del balcone sopra di lui.

Qualcosa con un odore diverso.

Ne percepì un sorriso.

Ormai non riusciva più a tenersi.

I suoi stessi sensi lo stavano devastando.

Ma lei era lì.

Come poteva mostrarle ogni cosa.

Anche fosse per salvarle la vita.

L’avrebbe persa.

Due delle ombre, scelsero per lui.

Lanciate verso di loro.

Gli artigli riflettevano le luci della metropoli, abbagliandolo.

Si buttò a terra trascinandosela con sé.

Andò bene.

Lo scarto improvviso li sorprese.

I loro corpi si schiantarono contro la macchina, sfracellandone la fiancata.

Due di meno.

Ma solo per qualche secondo, lo sapeva.

Gli altri erano a circa tre metri da lui.

La presenza sul balcone non si era mossa.

Perché non ti difendi

Un’altra voce.

Diversa dalla prima.

Profonda.

Potente.

Ma cosa stava succedendo?

Non poteva pensarci.

Lei era indifesa, tra le sue braccia.

Un altro attacco.

Un digrigno di zanne.

Licantropi.

Si scartò un’altra volta, evitando l’affondo.

Ma lei vide.

E la sua mente non resse.

Tanto meno quando si accorse che la mia mano,

Cui ancora era aggrappata,

Si stava irrobustendo in maniera del tutto innaturale.

Stavo perdendo le mie residue inibizioni.

Si divincolò, proprio quando il secondo Lupo si era lanciato su di noi.

Cominciò a scappare lungo la via.

Difenditi, o morirai.

Ancora quella voce.

Non avevo tempo di pensarci.

Ero a tu per tu con un licantropo di due metri, infuriato e affamato.

Nella mischia vedevo già gli altri avvicinarsi.

Ma avevo perso di vista Lei...

Udivo solo un rumore di tacchi sul selciato.

Un urlo.

Lacerante.

E poi il nulla.

Per un secondo, interruppi la lotta col mio avversario.

Non so per quale motivo ero convinto che, girandomi, ne avrei visto ancora la snella figura che correva.

Spintonai via il mostro.

Ma non la vidi più.

C’era solo un altro di loro.

Chino su qualcosa.

Qualcosa che veniva masticato.

Impazzii.

Il mio corpo fu lasciato libero.

Mutai.

E, come sempre, non fu piacevole.

Intorno a me, fiutarono il pericolo.

E per un attimo, esitarono.

Io no.

Afferrai tra le mani la testa di quello con cui stavo lottando.

E strinsi.

Mentre il suo cranio si piegava come in una pressa,

Vidi nei suoi occhi lo sguardo implorante di un uomo.

Era tardi.

Continuai a stringere sino a che le mie mani, alla fine, non si giunsero.

Gli altri ulularono come forsennati nel percepire la sofferenza del compagno.

E per quanto atterriti mi furono addosso in un attimo.

Non potevo lasciarla lì.

Ma sbarravano il passo.

Poco male.

Mi feci sotto.

Al primo di loro che mi si parò davanti, afferrai le zanne che già puntavano al mio collo.

E gliele estirpai.

Lasciandolo a guaire nella sua personale pozza di sangue.

Altri due caddero sotto le mie, di zanne.

E. per la prima volta da troppo, sentii il sangue inondarmi di nuovo la bocca.

Era bellissimo.

Ma non sarebbe bastato.

Erano troppi.

Per ognuno che sfracellavo un altro paio usciva dal buio.

Mi stavano fregando.

Stupido idiota.

Ti sei lasciato sopraffare dalla frenesia.

Ed hai dimenticato la prudenza.

Ormai ti avevano circondato.

Eri spacciato.

A pochi metri da te, il Suo corpo.

Non potevi guardarlo.

Nessuno avrebbe potuto.

Ed era stata colpa tua.

Tua e di questa tua maledizione.

Ed ora non avresti neppure saputo il perché.

L’ultimo assalto.

E portarne all’Inferno quanti più possibile.

Il primo gruppo era a pochi passi da lui,

Quando un ululato spaventoso quanto quello della tua prima vittima,

Scosse l’intero vicolo.

Tutti guardarono alle loro spalle.

Il licantropo che aveva emesso quel suono era già morto.

Il cuore trapassato da una lama che pareva fatta di Luna.

Egli sfilò la spada dal cadavere come da una guaina,

E, sorridendo, uscì alla luce dell’unico lampione.

Un Prete.

Un banalissimo Prete.

Ti muovi bene.. Un po’troppo impetuoso, forse.

La voce!

Il tempo di quel pensiero e il nuovo arrivato ne aveva già trafitti altri due,

portandosi verso di me.

Al fine compresero che quella sera non avrebbero goduto di alcuna vittoria.

E pensarono a salvarsi.

Sfortunatamente per loro, il Prete pareva avere altri progetti.

Con un paio di fendenti né decapitò uno e amputò la gamba di un altro, alle sue spalle.

La vista di Sangue così copioso prese ad eccitarmi nuovamente.

Lo raggiunsi nella mischia.

Ed al fianco del mio nuovo Compagno mi immersi nell’orgia inebriante del massacro,

Sino a che, alla fine, non c’eravamo che noi.

E la Creatura sul balcone.

Decisi che non sarebbe scampata.

In mezzo a tutti quei cadaveri, mi sentivo onnipotente.

Ed il corpo di Lei ancora gridava vendetta.

Una mano sulla mia spalla.

Il Prete che mi guardava, facendo cenno negativo col capo.

Per quanto forte tu sia, credimi, nessuno di noi due è pronto ad affrontare quello

che si trova là sopra.

Non riuscivo a comprendere.

Ma percepivo lo sguardo di quella Creatura dall’ombra.

Sorrideva.

E mi sfidava.

Infuriato, mi girai di nuovo verso il Prete.

Lui ciondolò di nuovo la testa, senza mollare la mia spalla.

Quando mi voltai nuovamente,

Eravamo rimasti soli.

La Creatura era svanita.

Il vicolo, un vero Campo di Marte, mi era indifferente.

Non avevo occhi che per quel corpo.

Prima di qualunque domanda.

Prima di qualunque perché.

Mentre cominciavo a riassumere la mia forma umana,

Impazzivo dal desiderio di stringerla a me.

E nello stesso momento, temevo di morire all’idea di vedere cosa ne era rimasto.

Alla fine, presi una coperta da ciò che restava della mia macchina.

E delicatamente gliela adagiai sopra.

Non l’avevo guardata.

Sei ancora interessato ai perché, ragazzo? O sei troppo preso da quel che resta

della tua fidanzatina?

Il Prete era accucciato vicino a qualcosa che giaceva in fondo al vicolo.

Che cosa aveva detto?

Oh! non ti irritare…lo dicevo per te. Lascia quella poverina al suo riposo. Noi abbiamo qualcosa di più importante di cui occuparci..

La Bestia cominciò a montare di nuovo nel mio corpo.

Stavo odiando quel Prete e la sua insolenza.

Beh…se la smetti di gonfiare il petto e vieni qui, potrei anche mostrarteli io un po’ di “perché”..

Mi avvicinai, ancora incerto se vedere cosa voleva mostrarmi o aprirgli il cranio.

Un Lupo.

Era stato tramortito nella lotta e stava lentamente riassumendo una forma umana.

Il Prete lo schiaffeggiò con forza.

Quello cominciò a riprendere i sensi lanciando un mezzo ululato.

Sta zitto gli disse.

All’inizio non parve rendersi perfettamente conto di dove si trovasse né di cosa fosse successo.

Nel perdere i sensi, doveva aver pensato di esser stato fortunato.

Non sarebbe morto.

O lo sarebbe stato senza soffrire.

Lo sguardo del Giovane Prete gli fece capire che forse si era sbagliato.

Non ho tempo da perdere con te, Schiavo. Ma ho bisogno di alcune informazioni.. che tu adesso mi darai.

L’uomo che era stato un Lupo mi guardò atterrito.

Vampyr, disse soltanto, io non so nulla.

Vampyr?

Un SucchiaSangue?

Come avevo potuto non accorgemene?

Lo vedremo presto.. disse il Prete, girandosi verso di me ed abbozzando un mezzo sorriso.

E cosa vorresti fare? Uccidermi? disse l’Uomo con un fare spocchioso così artefatto da rendere ancora più evidente il terrore che gli scorreva nelle vene.

Ucciderti? No.. disse il Prete quello alla fine, se mi andrà di essere clemente.. ma tutto ciò che verrà prima.. sorrise.

Beh! Quello sarà un vero spasso, mon ami.



Puoi urlare, adesso, se vuoi…







wolf.jpg Lone Wolf

lunedì 10 settembre 2007

HUAHUAHUAHUAHUA!!!!





Perdonatemi...stasera volevo prendermi un po'di tempo.
Pensare (e soprattutto scrivere) il prosieguo di "Legione". Inoltre non avevo la minima intenzione di abbandonare il progetto "Finto Figo", che mi sembra decisamente "succoso" di ulteriori prospettive ed approfondimenti..

Ma qualche sera fa sono andato a vedere Shreck III (carino, ma non aspettatevi troppo) e tra i trailers c'era anche quello del "Simpson's Movie"... l'ho guardato.. ed ho anche riso di gusto, ma...

..Solo con giorni di ritardo mi sono reso conto di quanto fosse geniale la scena di cui sopra!!

E questa è in inglese.

Vi dico solo che in italiano è "Spider-Porc"... Veramente goduriosa!

Anzi, se qualcuno riesce a procurarsi la versione "nostrana", lo prego di linkarmela. E CHE DIO LO ABBIA IN GLORIA!!

:D


wolf.jpg Lone Wolf

giovedì 6 settembre 2007

Il Finto Figo

Ormai non pare più neppure argomento originale. Molti si sono occupati di questo fenomeno di natura. Omnipresente dal più piccolo paese alla più grande metropoli (che, ovviamente, predilige) e che, si teme, esser destinato ad una sempre maggiore diffusione: stiamo ovviamente parlando di LUI... il Finto Figo.
Ciò nondimeno, non vedo perché non sfruttare lo spazio, che il buon vecchio Zio Gugl mi ha messo a disposizione, per cercare di fornire il mio piccolo contributo ad una miglior definizione del "problema"(e direi che è proprio il caso di chiamarlo così).
Dunque, mentre girando nel milanese la questione diventa endemica, al limite del contagio (ma su questo tornerò più avanti..), nella mia città la situazione è parzialmente diversa. La "Fintafigaggine" come ogni cosa, del resto, qui arriva sempre più tardi che nella metropoli. E non volendosi mai smentire nel suo irrinunciabile complesso "MaròMilanoèlapiùfigacittàdelmondo" il lecchese medio cerca di essere (come si dice) più realista del Re... E ci mette del suo, per superare l'inarrivabile collega Meneghino.
La standadizzazione è la prima conseguenza di questo fenomeno, per cui (grazie a Dio) il Finto Figo è oggi debellabile, in quanto riconoscibile.
Innanzitutto, una premessa: non è detto che il Finto Figo sia un capellone su cui l'alopecia mai attecchirà... si presentano casi (seppur rari) di Finti Fighi che patiscono la calvizie... Questi soggetti sono da tenere assolutamente alla larga (secondo le regole di identificazione di cui appresso si dirà) poichè in loro la malattia si è sviluppata in una modalità particolarmente aggressiva, a causa dell'indiscutibile GAP che li allontana dai più fortunati. GAP che cercheranno in ogni modo di colmare, con ciò esasperando le già preoccupanti caratteristiche della specie.
Poi... vediamo un po'..
Ah! Certo.. Il Finto Figo indossa quasi sempre la camicia.. E questa sarà quasi sempre di colore azzurro chiaro... perfettamente stirata (ovvio).. Anche se non da lui (più ovvio ancora, se deve stirarsi le cose che Finto Figo è?).
Certo, una variante può esser costituita dal bianco a righe (spesso obliqueggianti).
Ma una cosa è certa.
La camicia sarà portata fuori dai pantaloni, i quali ultimi saranno rigorosamente jeans..
A tubo.
Questo è un punto tendenzialmente fermo per il Finto Figo.
Di giorno (ma quelli veramente gravi lo fanno anche di sera...) il Finto Figo non può mai rinunziare ai suoi occhiali da sole.
E naturalmente come dovranno essere (ditelo in coro)?
A GOCCIA.
E questo, anche quando non si ha idea di come sia un occhiale a goccia.
Non importa.
Lo sarà lo stesso.
Lo pago 300 Euri...
Tornando per un secondo allo scalpo, quelli non afflitti dal problema di cui sopra - sappiatelo - avranno un solo taglio di capelli.
Il taglio di Seth di O.C. (quello moro e riccio).
Di qui la denominazione alternativa (valevole di norma, però, solo per i cuccioli più giovani) di "Figli di OC".
Sin qui il fattore estetico.
Ma quelli sopra esposti non sono che degli indici di riconoscimento.
Le c.d. cartine di tornasole (ho detto di tornasole...) per identificare subito il virus.
Ma certo non costituiscono in sè un problema (se non per l'arte estetica).
Perché il problema, quello vero, non è come il Finto Figo si veste (Oddio...), ma come tenta di relazionarsi agli altri.
Come riconoscere dunque la psicologia del Finto Figo?
Prendiamolo in un contesto ordinario per giovani: un bar.
Anzitutto la location.
Il Finto Figo non va mai nei "pub" (orrore per giovani comunisti spinellati!!).
Per lui esiste solo il Bar... meglio.. Il Wine Bar.
Luogo di culto ed erudizione dove il vino si paga tre volte tanto, ma "come lo fanno lì.." (....).
All'interno, poi, il soggetto non esiste che possa sedersi ad un tavolo a cacciar due balle cogli amici.
BLASFEMIA! Il suo regno è il bancone, dove (a causa del calo delle nascite che giammai colpisce questi soggetti) necessariamente si relazionerà coi consimili.
Sono i c.d. "branchi", ma questo introdurrebbe un argomento troppo complesso per esser gestito in così poche righe.
Dal bancone, che quindi per lui funge come una sorta di portaerei, il Finto Figo si libra verso ogni tavolo in cui conosce qualcuno, al solo fine di cominciare a tacchinare la sbarbatella di turno..
Un vero rapace.
Questa operazione para-militare si protrae almeno per tre-quattro tavoli (molto dipende dalla dimensione del locale), prima che il volatile, chiaramente munito di un intero mazzo di Modiano Special (composto da soli due di picche), torni alla base per un briefing coi suoi fidi.
Il tutto, ovviamente, millantando di aver fatto impressione su ogni ragazza di ogni tavolo.
A volte (i più perversi) persino su qualche uomo!!
Ovviamente
(da vero macho) subito liquidando con "QUEL RIKKIONE di MERDA" uno che senza dubbio scopa più di lui.. (ma il Finto Figo è un intollerante... verso chi scopa più di lui).
Di norma per fortuna, questi summit di eruditi non durano molto.
I vocaboli complessivamente a disposizione raramente superano i tre alla volta e variano da un riflessivo "Quella me la tromberei" ad un più narcisista "Stase(ra) me la trombo".
Quelli più colpiti dalla patologia, segnalo, pare riescano persino a convincersene.
La reazione degli altri, a quel punto, sarà uno scomposto "Ma tu sei un grandissimo!!".
Sfortunatamente, l'astinenza da vocaboli non li condurrà mai ad aggiungere un ulteriore (ed a mio avviso più calzante) aggettivo.
La serata terminerà quindi con il Finto Figo che si allontana dal bar cercando di convincere il branco che adesso ha da fare.
Ovviamente, con una delle signorine conosciute in serata.
(NB: il Finto Figo va subito in buca.. Altro che secondo, terzo o decimo appuntamento).
E' invece tristemente palese che il meno abbiente si farà una marlboro (rigorosamente LAIT perchè in fondo è una salutista... Fa palestra al Centro Ginnico!) e subito dopo si sparerà (......) in branda.
La serata del Finto Figo "Bene", invece, non è ancora terminata.
Di norma, lo sarà a casa di qualche pusher, a strafarsi di coca.
Lanciando insulti postribolari verso "quelle puttane di stasera che la danno a tutti"...
Ma non a lui.


Ma che posso dirvi?... Son ragazzi!

Bene.
Occorrerebbe a questo punto dibattere di alcune sottospecie particolari e decisamente più pericolose del (in fondo solo triste) Finto Figo "
Classic" e cioè:

1) il Finto Figo "Dark"

2) il Finto Figo "Alternativo-di-sinistra-intellettuale-ma-non-troppo"

3) il Finto Figo "Sommelier"

Certo, però, di avervi sufficientemente annoiati colla mia versione di "Medicina33" e vista l'ora tarda, interromperei qui la riflessione.
Se vorrete esser indottrinati anche su questi ultimi figuri, sarò ovviamente ben lieto di accontentarvi.. Sicuro come sono dell'utilità sociale che quest'opera potrebbe avere per molti.
Volete anche una colonna sonora per la lettura?
Caspita!
Allora niente sarà più in tema di Elio col suo "Fossi Figo".
Come si dice... a fagiuolo!

'Notte fanciulli..



wolf.jpg Lone Wolf

martedì 4 settembre 2007

Legione (Parte III)

Città del Vaticano. 11:39 PM

Il vecchio sacerdote vide il giovane abate allontanarsi rapidamente da sua Eminenza e comprese che gli restava poco tempo per fare quel che doveva.
Quasi senza pensare, prese a correre verso la sua cella, ove tutto era già stato approntato per il rituale. Giuntovi, si accorse che il cerchio non era perfettamente integro e vi aggiunse ancora un po' di sangue animale da una ciotola che aveva riposto sull'unica mensola della stanza.
Un profondo senso di inquietudine lo attanagliava mentre cominciava a salmodiare parole che l'uomo non udiva da almeno 1500 anni. Lo aveva già provato altre volte. E del resto quella che stava per vivere non era certo un'esperienza piacevole. O priva di rischi.
Ma quella sera era diverso.
Pur non sapendo come, sentiva che la situazione gli stava sfuggendo di mano.
Ma non importava.
Un'ultima volta.
E il suo debito sarebbe stato pagato.
Un'ultima volta.
E sarebbe stato libero.
Non desiderava altro.
E del resto,
Non avrebbe potuto comunicare diversamente
Con Colui che stava evocando.

Una nebbia vellutata cominciava a formarglisi intorno...
Bene..
Era segno che il rituale stava funzionando correttamente.

Poi, come in passato, una figura sfocata cominciò a prendere forma a pochi passi da lui.
Appena fuori dal cerchio.
Probabilmente la sua unica protezione.
Non se ne distingueva il volto.
Solo la corporatura.
Snella e slanciata.

E la voce...
Una voce che non esisteva.
Che entrava nella sua mente come un serpente in un tronco.
La voce.
Quella era di tuono.
Non sarebbe mai riuscito ad abituarsi.
In sè,
Per quanto l'esoterismo lo circondasse,
Non poteva dirsi una visione orrorifica.

Ma qualcosa annichiliva il suo spirito ogni volta.
Nel timore di spazientirlo,
Quasi senza pensare, cominciò:
"Mio Signore, i Vostri timori erano fondati.. la Santa Sede conosce la sorte dei Reietti...
Ma anche come non siano stati annientati del tutto
".

Un silenzio breve e terrificante aleggiò nella testa del vecchio Prete.
"Solo uno, mio Re. In una città del Nord" ansimò, nel rispondere a quanto richiestogli.
"Sì, mio Signore, ne conosco anche il nome! ....."
La nebbia ebbe un'improvvisa increspatura,
Come travolta da un'onda di marea.
Il rinnegato non avrebbe mai terminato la frase fatale,
Una mano lo aveva trapassato, da parte a parte, come un fil di spada,
Abbassando lo sguardo, in essa, riuscì a vedere il suo cuore ancora pulsante.
Copiosi fiotti di sangue zampillavano dalla sua bocca mentre, coll'ultimo alito di vita, distinse già le Porte Infernali che si aprivano per lui.
Il peggio, dunque, doveva ancora venire.
Ma la voce,
Ancora nella sua testa.
Rideva della sua idiozia.
Cadde così, il Prete traditore.
Lasciando solo un corpo vuoto,
Tra il suo assassino e Colui che aveva evocato.

Oh, L'Anziano sapeva assai bene chi si trovasse di fronte,
Ma anche che l'Aura che aveva consentito quel contatto,
Si era interrotta colla morte del Prete.
E che Egli non sarebbe potuto restare su questo Piano un minuto di più.

Neppure questa consapevolezza, però, riuscì ad estinguere il senso di angoscia che la risata roboante della Creatura riuscì ad insinuare in lui.
Finì tutto in un attimo.
E mentre la nebbia svaniva,
Egli seppe di non aver mantenuto fede a ciò che aveva giurato secoli prima.
L'informazione era trapelata.
O almeno di quel tanto che sarebbe bastato.
Essi ormai sapevano.
Certo, anche lui, adesso.
Sapeva, ad esempio, che il Consiglio sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi.
Sapeva che essi non erano che burattini.
Corrotti.
E ormai certamente Dannati.
Ma sapeva anche,
Che il loro Nemico era infinitamente più potente.
E che ogni speranza risiedeva pur sempre nel Giovane che aveva inviato.
Sapeva che
questi sarebbe stato solo.
A questa riflessione, anche se per un istante,
L'Anziano Vampyr non riuscì a trattenere un tremito..
Doveva trovare un modo per avvertirlo.
Proteggere lui.
E quel che più contava.
La sua missione.
Forse, esisteva una possibilità.
Per quanto folle potesse apparire.
Ma ancora una volta,
Occorreva muoversi rapidamente.
Prima di uscire dalla cella,
Si soffermò a guardare il misero corpo di colui che era stato un servo
fedele di Cristo.
Certo la sua anima era già sprofondata nell'agonia eterna dei traditori.
Ma nel fosco degli ultimi strati di nebbia che si diradavano,
Comprese che le Porte,
dietro di lei,

Non si erano più richiuse.




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Ciò che il Lupo adora da sempre...(esperimento)

lunedì 3 settembre 2007

Solo un breve ricordo..

Lo ricordate?
Costui è il Marchese Onofrio Del Grillo, protagonista di uno dei film più divertenti che la storia del nostro cinema abbia mai potuto descrivere.
Molti ricorderanno la sua più celebre battuta "Perchè io sò io...e voi nun sete 'n cazzo!!" rivolta ai paesani che lo attorniavano. In più di un'occasione l'ho fatta mia. Ed a seconda del contesto di utilizzo - come ovvio - gli esiti potevano esser piacevoli o devastanti (ad una cena sociale ammetto non fosse il massimo)... Sempre e comunque, almeno per me, davvero esilaranti!!
Ma la scena che ho sempre adorato di più era quella del povero carbonaro, sosia del marchese e completamente ubriaco, condotto a forza sul patibolo per ordine del Pontefice, il quale voleva dar una bella lezione al nobile burlone, "tajandoje la capoccia".
Geniale, secondo me, la figura del frate che accompagna il condannato salmondiando insieme a lui un irresistibile "Ora pro nobis" cui segue pedissequo un "E' l'ora!!"(dell'esecuzione, ovviamente). Ed il carbonaro "E' l'ora, shi... l'ora de mannàffanculo 'sto frate".... :D

Non so perchè ho scritto questo post. In fondo io non sono tra coloro che hanno veramente "vissuto" Albertone. Ma di suoi film ne ho visti molti. E ce ne fosse stato uno che non mi sia piaciuto.
Forse adoravo il suo modo di fare comicità.
Forse adoravo la sua faccia di bronzo.
Forse, in fondo, lo adoravo perchè mi sarebbe piaciuto esser proprio come lui.


E sapere che non potrò più vedere un film con lui protagonista,
che non racconterà più nuove storie,
che ci si dovrà accontentare di imparare a memoria quelle vecchie
(che sono la vera Storia del nostro Paese)
un po' mi amareggia... e mi fa sentire strano.


Per dare il mio piccolo contributo al suo ricordo, avrei potuto inserire il video del sonetto che Proietti gli dedicò il giorno del suo funerale... è davvero bellissimo e struggente.. e vi consiglio davvero di sentirlo, anche se non eravate amanti di questo attore formidabile.

Ma non voglio mostrare un video dove non lo si possa vedere. Preferisco ricordarlo così.
Almeno in attesa della prossima cena sociale....




wolf.jpg Lone Wolf




sabato 1 settembre 2007

Legione (Parte II)

Città del Vaticano, 11:12 PM

I due prelati passeggiavano nel Chiostro interno, l’uno affianco all’altro.

Il Giovane si scopriva scrutare l’Anziano con una sorta di morbosa curiosità. Non aveva mai conosciuto un Principe prima di allora e non riusciva a farne a meno. Sperò che il suo interlocutore non se avvedesse.

La voce era profonda ed intensa. Melliflua, ma dal tono autoritario.

Il tono di chi conosce la potenza delle sue parole.

Il Santo Padre è adirato”, disse.

Comprendo, Eminenza” fu la risposta del Giovane “ma il Consiglio non ha ritenuto di avere scelta in proposito”.

Le sopracciglia dell’Anziano si fecero ancora più arcuate “Il Consiglio? E da quando il Consiglio ritiene di poter avere l’ultima parola su scelte come questa? Si rende conto di che rischio ha corso l’intera Comunità?”, disse.

Ne sono consapevole” fu tutto quel che il Giovane riuscì a rispondere.

Il silenzio tornò per un attimo a regnare nel Chiostro.

L’ira dell’Anziano doveva esser immensa - si avvide il Giovane - e solo la sua cortesia diplomatica doveva averle sinora impedito di eruttare come un vulcano. Non tollerava che il Santo Padre - e tanto meno Lui - fossero stati scavalcati.

Occorre intervenire immediatamente e porre rimedio alla vanità di quegli sciocchi” disse infine l’Anziano.

Il Giovane non comprese.

La Notte di Sangue aveva già avuto luogo.

I Reietti erano stati massacrati tutti.

Persino la loro Strega non era riuscita a fuggire per più di qualche notte.

La furia del Consiglio era stata metodica.

Ed inarrestabile.

Mi perdoni, Eminenza, ma non riesco proprio ad immaginare come..

Dobbiamo preservare quel Sangue Maledetto. Esso potrebbe esserci molto utile a breve, nel fronteggiare quello che verrà” rispose l’Anziano.

Il Giovane continuava a non capire.

Quando l’Anziano si accorse dell’espressione incredula del suo interlocutore, prevenendo ognuna delle cento domande che di certo gli affollavano la mente, disse “Ce n’è ancora uno”.

Un altro Mezzosangue?

Un Reietto era sfuggito al massacro?

Non era possibile!

Ma il Consiglio aveva mappato la genia di ognuno di loro prima di agire. Loro sapevano per certo che si trovavano tutti nel Tempio quella notte…” esclamò con foga “... Eminenza” concluse.

Fu la Strega a generarlo. Forse aveva percepito qualcosa del loro infausto destino. O forse voleva semplicemente tenere segreta la propria Progenie a coloro di cui non si fidava… Quel che conta è che se riuscì nel proprio intento con il Consiglio, non vi riuscì con me” rispose l’Anziano, irrigidendosi un poco per la veemenza del Giovane.

Ma, dunque, cosa volete che io faccia, Eminenza? Come posso servirvi?” disse lui.

L’Anziano lo osservò per un istante.

Il suo sguardo era penetrante come mille aghi di pino.

Il Giovane percepì della diffidenza.

L’Anziano, del terrore.

Occorre far presto. Alle mie informazioni ha accesso anche la Santa Sede… Potrebbero accorgersi di quanto è accaduto ed inviare i loro Cacciatori. E neppure escludo che alcuni dei miei collaboratori siano in contatto con il Consiglio. Ma di questo mi occuperò presto. Molto presto” e continuando “Tu partirai questa notte stessa per il Nord. Troverai il sopravvissuto e lo condurrai al mio cospetto. Tutte le informazioni di cui potrai necessitare si trovano in un dossier che ho fatto lasciare nella tua cella. Ora và”.

Il Giovane si inchinò rispettoso e senza proferir altra parola si allontanò rapidamente verso i suoi alloggi.

Rimasto solo, l’Anziano prese ad osservare la volta stellata.

Era nervoso.

Per la prima volta dall’inizio della sua esistenza, lo era davvero.

Bisognava muoversi rapidamente.

L’ombra della Tempesta era imminente e minacciosa.

Quei pazzi non sapevano cosa avessero contribuito a creare.

Dopo più di seicento anni,

ancora una volta,

pregò.






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